I PROCESSI DI GUARIGIONE
La guarigione
dei tessuti avviene:
1) con un processo di riparazione;
2) mediante rigenerazione.
Il risultato finale del processo di riparazione è un cicatrice fibrosa, mentre
il prodotto finale delle rigenerazione è un tessuto con caratteristiche indistinguibili
dal materiale originale.
Purtroppo, i processi naturali di guarigione portano spesso alla cicatrizzazione
o alla riparazione piuttosto che alla rigenerazione.
Ora, il problema con il tessuto cicatriziale è che non permette il ripristino
delle normali proprietà (ad esempio quelle meccaniche) e della funzione fisiologica
del tessuto o dell'organo che è stato danneggiato.
Oggi, grazie all'ingegneria tessutale è possibile rigenerare i tessuti dell'organismo,
avvalendosi dell'impiego di appropriati mediatori cellulari e specifiche matrici.
Il termine ingegneria tessutale è stato originariamente coniato per indicare
la costruzione in laboratorio di un dispositivo contenente cellule vitali e
peptidi (fattori di crescita e proteine morfogenetiche) in una matrice sintetica
o biologica che potrebbe essere impiantata nei pazienti per facilitare la rigenerazione
di particolari tessuti.
In conclusione, si può pensare all'ingegneria tessutale come a quella scienza
che utilizza tutti i fattori necessari per poter ottenere una guarigione completa
e rapida.
A questo proposito si rende però necessario fare una distinzione tra biomimetica
ed ingegneria tessutale.
Infatti, con il termine biomimetica si intende quella disciplina che studia
i meccanismi di guarigione che l'organismo mette in atto per la riparazione
di un tessuto e/o un organo e, in particolare, prova a ricostruire o a mimare
processi naturali con l'aspettativa che seguirà un fenomeno rigenerativo.
L'ingegneria tessutale per facilitare i processi iniziali di guarigione
si avvale dell'impiego di polimeri sintetici che, nella maggior parte dei casi,
sono destinati al bioassorbimento e verranno sostituiti da tessuti naturali,
fisiologici.
E' così possibile realizzare la ricostituzione in laboratorio di matrici cellulari
sulle quali si può indurre lo sviluppo di una ben determinata serie cellulare.
E', quindi, probabile che in futuro l'ingegneria tessutale possa essere in grado
di fornire alcune componenti cellulari che sono andate perse e che si dovranno
semplicemente aggiungere.
Tutto questo ha, conseguentemente, portato ad un superamento del concetto di
innesto osseo, nel senso che non si deve più ragionare in termini di volume
osseo: si innesta l'osso dove manca e, successivamente, verranno messi gli impianti.
Ora, si deve iniziare a ragionare in termini di ingegneria tessutale che ha
suddiviso l'innesto osseo in tre componenti fondamentali (figura 1.1):
1) le cellule
osteoprogenitrici (fibroblasti, osteoblasti, condrociti) che sono in grado di
produrre osso;
2) una matrice osteoconduttiva che rappresenta l'impalcatura che deve sostenere,
durante il processo di guarigione, l'innesto; svolge, quindi questo ruolo di
osteoconduzione, anche perché è la struttura attraverso la quale si formano
i nuovi vasi;
3) i fattori di crescita osteoinduttivi (PDGF, TGF-β, IGF) che sembrano svolgere
un ruolo critico nella guarigione dell'osso.
Figura 1.1. L'ingegneria tessutale utilizza tre elementi fondamentali: l'impalcatura (matrici), le molecole di segnale (fattori di crescita) e le cellule. Dalla combinazione di questi elementi si può spesso ottenere la rigenerazione tessutale (modificato da Marx) |
I FATTORI
DI CRESCITA NEGLI INNESTI OSSEI
E' oramai universalmente riconosciuto che i fattori di crescita e le proteine
morfogenetiche svolgono un ruolo di primaria importanza nel rimodellamento,
nella rigenerazione e nelle fasi di guarigione sia dei tessuti molli che di
quelli duri.
Dati di letteratura hanno dimostrato che le proteine morfogenetiche sono
peptidi osteoinduttivi, appartenenti alla superfamiglia del TGF-β e svolgono
una funzione pleiomorfica che va dall'organogenesi extracellulare e scheletrica
alla generazione dell'osso e alla rigenerazione.
Nel caso specifico della chirurgia implantare, le proteine morfogenetiche sembrano
in grado di stimolare la formazione di nuovo osso nel sito dell'impianto.
I fattori di crescita (PDGF, TGF-β, IGF, FGF), di contro, regolano la proliferazione
e l'espressione di fenotipi differenziati per molte popolazioni cellulari, comprendendo
condrociti, osteoblasti e i precursori degli osteoclasti.
Queste molecole di segnale possono cambiare l'entità della crescita dell'osso
preesistente.
In ogni caso, sia le proteine morfogenetiche che i fattori di crescita agiscono
come fattori trascrizionali che regolano la proliferazione e la differenziazione
delle cellule mesenchimali.
Sulla base di queste osservazioni, si capisce che per ottenere una guarigione
completa e rapida di un innesto, è fondamentale avere un buon meccanismo di
guarigione.
I meccanismi attraverso i quali avviene la guarigione degli innesti ossei sono
tre:
l'osteogenesi: processo di formazione e sviluppo dell'osso;
l'osteoinduzione: processo che stimola l'osteogenesi;
l'osteoconduzione: processo biologico che fornisce una matrice fisica od una
impalcatura rigida di sostegno alle nuove cellule osse.
Le capacità osteogenetiche del midollo osseo sono oramai note a tutti fin dal
1964 grazie alle osservazioni di Boujou, come riportato da Burcell.
Il midollo osseo contiene cellule osteoprogenitrici nell'ordine di 1 su 50.000
cellule nucleate nei giovani e 1 su 2.000.000 negli anziani.
Tutto questo ci fa capire che l'osteogenesi va potenziata con mediatori chimici.
In effetti, grazie a certe tecniche di concentrazione è stato possibile aumentare
il numero delle cellule osteoprogenitrici di 5 volte.
Nella tabella 1.1 vengono riassunte le funzioni principali dei fattori di crescita che si ritiene coinvolti nei processi di guarigione e di rigenerazione ossea.
PDGF | Chemiotattico e mitogenico per neutrofili, macrofagi e fibroblasti. Stimola la sintesi del collagene, di proteine e di altre matrici extracellulari. Stimola l'angiogenesi |
FGFb | Mitogenico, chemiotattico, differenziante, angiogenetico. Stimola la guarigione della ferita e la riparazione dei tessuti |
IGF - I e II | Mitogenico per la linea di differenziazione osteoblastica, stimola la formazione di osso da osteoblasti esistenti |
TGF - b | Stimola i fibroblasti. Chemiotattico, mitogenetico dei precursori degli osteoblasti. Promuove la deposizione di matrice di collagene per la guarigione del tessuto connettivo e la formazione di nuovo osso |
Tabella 1.1. - Fattori di crescita elaborati dalle piastrine |
Il PDGF è mitogeno per le cellule staminali che sono presenti nell'innesto osseo;
inoltre, è un fattore angiogenetico che stimola la crescita delle cellule endoteliali,
permettendo così di ottenere una neovascolarizzazione dell'innesto.
Infine, diversi studi hanno dimostrato che il PDGF si comporta anche come un
fattore chemiotattico verso i fibroblasti e i condroblasti, che vengono così richiamati in sede osteogenica e, conseguentemente, indotti a produrre osso.
L'IGF I e II sono esempi di altri fattori di crescita capaci di sintetizzare
matrice ossea e, quindi, importanti nel processo di guarigione dell'osso.
Infatti, stimolano gli osteoblasti che sono presenti nell'endostio, che è noto
avere una grande capacità osteogenica.
Recentemente, grande interesse è rivolto allo studio del TGF-β che, probabilmente,
rappresenta, il fattore di crescita più indagato nella biologia dell'osso.
E' stato dimostrato che il TGF-β esogeno può stimolare la riparazione dell'osso
grazie alla sua capacità osteoinduttiva, del tutto paragonabile a quella delle
proteine morfogenetiche.
Il TGF-β potrebbe addirittura potenziare le attività osteoinduttive delle proteine
morfogenetiche. Il processo di guarigione e di rigenerazione ossea comporta
una complessa interazione di molti fattori di regolazione locali e sistemici.
Questa complessa interazione di mediatori locali, che è il risultato di meccanismi
autocrini e paracrini, stimola le cellule mesenchimali indifferenziate a migrare,
proliferare e differenziare in sede di innesto.
La fase iniziale della rigenerazione è caratterizzata dal rilascio, in sede
di innesto, di PDGF, TGF-β e IGF-I e II, mediante degranulazione delle piastrine.
Il PDGF da un lato stimola la proliferazione delle cellule staminali midollari
presenti nell'innesto osseo, così da aumentare il loro numero di diversi ordini
di grandezza, dall'altro grazie alla sua azione angiogenetica determina la formazione
di nuovi capillari nell'innesto.
Nello stesso tempo, il TGF-β che è mitogeno per i fibroblasti e per i preosteoblasti,
aumenta specificatamente il numero di queste cellule.
Successivamente, il TGF-β promuove la differenziazione dei preosteoblasti verso
forme più mature.
La secrezione continua di TGF-β influenza, da un lato gli osteoblasti a rilasciare
matrice ossea, dall'altra i fibroblasti a depositare matrice di collagene necessaria
a supportare la crescita dei capillari1.
L'IGF I e II agiscono sugli osteoblasti dell'endostio che possono così iniziare
a tracciare le trabecole dell'osso spugnoso innestato.
In conclusione, questa iniziale ventata di attività cellulari non è altro che
il risultato diretto della complessa interazione di questi 3 fattori di crescita,
il cui target è quello di determinare un rapido aumento del numero delle cellule
staminali capaci di accellerare i processi di guarigione e di rigenerazione
e, che purtroppo, in un organismo adulto sono presenti in numero limitato.
BIBLIOGRAFIA
1. Silberman S. Platelets. Arch Pathol Lab Med 1999 ; 123 : 889-894.
2. Marx RE. Platelet-Rich Plasma: A Source of Multiple Autologous Growth Factors
for Bone Grafts. In: Lynch SE, Genco RJ, Marx RE (eds). Tissue Engineering:
Applications in Maxillofacial Surgery and Periodontics. Chicago: Quintessence;
1999: 179-198.
3.Marx RE, Carlson ER, Eichstaedt RM, Schimmele SR, Strauss JE, Georgeff KR.
Platelet-Rich-Plasma growth factor enhancement for bone graft. Oral Surg Oral
Med Oral Pathol 1998; 85: 638-646.
4. Anitua E. Plasma Rich in Growth Factors : Preliminary Results of Use in the
Preparation of Future Sites for Implants. Jomi 1999 ; 14 : 529-535.
5. Marcus AJ. Platelet Function. N Eng J Med 1969 ; 280 : 1213j.
6. Marcus AJ, Zucher-Franklim D., Sofier LB, Ullman HL. Studies in human platelet
granules and membranes. J Clin Invest 1966 ; 45 : 14.
7. Bennet J and Shottil S.J. Aspetti Funzionali delle Piatsrine in: Ematologia
(Williams WJ, Beutler T, Erslev AJ, Lichtman MA, eds) McGraw-Hill, 1991.
8. Rubin E, Faber JL. Pathology. Philadelphia, JB Lippencott, 1988 .
9. Lynch S.E. Introduction. In: Lynch SE, Genco RJ, Marx RE (eds). Tissue Engineering:
Applications in Maxillofacial Surgery and Periodontics. Chicago: Quintessence;
1999: 179-198.
10. Boden SD. Bioactive Factors for Bone Tissue Engineering. Clin Orthop 1999;
3675 : 584-594.
11. Lane JM, Tomin
E., Bostrom MPG. Biosintetic Bone Grafting. Clin Orthop 1999 ; 367S : S107-S117.
12. Bostrom MPG, Asnis P. Trasforming Growth Factor Beta in Fracture Repair.
Clin Orthop1999 ; 355S : S124-S131.
13. Wozney JM, Rosen V. Bone Morphogenetic Protein and Bone Morphogenetic Protein
Gene Family in Bone Formation and Repair. Clin Orthop 1998 ; 346 : 26-37.
14. Bostrom MPG. Expression of Bone Morphogenetic Proteins in Fracture Healing.
Clin Orthop 1998 ; 355S : S116-S123.
15. Reddi AH. Initiation of Fracture Repair by Bone Morphogenetic Proteins.
Clin Orthop 1998 ; 355S : S66-S72.
16. Bostrom MPG, Saleh KJ, Einhorn TA. Ostein inductive Growth Factors in Preclinical
Fracture in Long Bone Defects Models. Ortop Clin North Am 1999 ; 30 (4) : 647-658.
17. Urist MR, Strates BS. Bone Morphogenetic Proteins. J Dent Res 1971 ; 50
: 1392.
18. Burwell R. Studies in the transplantation of bone VII. The fresh composite
homograft-autograft of cancellous bone: an analysis of factors leading to osteogenesis
in marrow transplants and in marrow-containing bone graft. J Bone Joint Surg
46B: 110-140, 1985.
19. Graves DT, Cochram DL. Mesenchimal Cell Growth Factors. Crit Rev Oral Biol
Med 1990 ; 1 : 17-36.
20. Zhang L, Leeman E, Carnes DC Jr, Graves DT. Human Osteoblasts Synthesize
and respond to Platelet-Derived growth factor. Am J Phisiol 1991 ; 261 : C348-C354.
21. Giannobile WvV, Whitson SW, Carlson MR, Lynch SE. Immunoneutralization of
platelet derived Growth factor (PDGF)-like mitogens from mineralizing osteoblasts
[abstract]. J Bone Miner Res 1993 ; 8 : S363.
22. Rydziel S., Shaikh S, Canalis E. Platelet- derived Growth factor-AA and
-BB (PDGF-AA and -BB) enhanced synthesis of PDGF-AA in bone cell cultures. Endocrinology
1994 ; 134 : 2541-2546.
23. Hoch JM, Canalis E. Platelet-derived Growth factor enhanced bone cell replication
but not differentiated function of osteoblast. Endocrinology 1994 ; 134 : 1423-1428.
24. Hughs FJ, Aubin JE, Heersche JN. Differential Chemotactic responses of differential
populations of fetal rat calvarian cells to platelet derived growth factor and
trasforming growth factor beta. Bone Miner 1992 ; 19 : 63-74.
25 Lynch SE. Introduxtion. In: Lynch SE, Genco RJ, Marx RE (eds). Tissue Engineering:
Applications in Maxillofacial Surgery and Periodontics. Chicago: Quintessence,
1999: 179-198.
26. McCarthy TL, Centrella M, Canalis E. Constitutive synthesis of insulin-like
growth factor-II by primary osteoblast -enriched cultures from fetal calvariae.
Endocrinology 1992 ; 130 : 1303-1308.
27. McCarthy TL, Centrella M, Canalis E. Insulin-like growth factor (IGF) and
bone. Connect Tissue Res 1989 ; 20 : 277-282.
28. Hock JM, Centrella M, Canalis E. Insulin-like growth factor I has indipendent
effects on bone matrix formation matrix and cell replication. Endocrinology
1988 ; 122 : 254-260.
29. Panagakos FS. Insulin-like growth factors-I and -II stimolate chemotaxis
of osteoblasts isolated from fetal rat bone. Biochemie 1993 ; 75 : 991-994.
30. Mochizuki H, Hakeda Y, Wakatsuki N, Usui N, Akashi S, Sato T, et al. Insulin-like
growth factor-I. Supports formation and activation of osteoclasts. Endocrinology
1992 ; 131 : 1075-1080.
31. Canalis E., McCarthy TL, Centrella M. Effect of insulin-like growth factor-I
on DNA synthesis in cultured rat calvaria. J Clin Invest 1980 ; 66 : 709-719.
32. Matsuda N, Lin VL, Kumar NM, Cho MI, Genco RJ. Mitogenic Chemotactic, and
synthetic responses of rat periodontal ligament fobroblastic cells to polypeptide
growth factors in vitro. J Periodontol 1992 ; 63 : 515-525.
33. Canalis E., McCarthy T., Centrella M: Growth factors and the regulation
of bone remodeling. J Clin Invest 1988; 81: 277-281.
34. Celeste AJ, Iannazzi JA, Taylor RC. Et al: Identification of trasforming
growth factor beta members present in bone- inductive protein purified from
bovine bone. Proc Natl Acad Sci USA 1990; 87: 9843-9847.
35. Joyce ME, Jingushi S., Bolander ME: Trasforming growth factor -beta in the
regulation of fracture repair. Orthop Clin North Am 1990; 21: 199-209.
36. Joyce ME, Jingushi S., Scully SP, Bolander ME. Role of growth factors in
fracture healing. Prog Clin Biol Res 1991; 365: 391-416.
37.Nakase T., Nomura S, Yoshikawa H et al. Transient and localized expression
of bone morphogenetic protein 4 messenger RNA during fracture healing. J Bone
Miner Res 1994; 9: 651-659.
38. Simmons DJ: Fracture healing perspectives. Clin Orthop 1985; 200: 100-113.
39. Triffitt JT. Initiation and enhancement of bone formation. A review [published
erratum appears in Acta Orthop Scand 1988; 59: 625]. Acta Orthop Scand 1987;
58: 673-684.
40. Wozney JM, Rosen V. Bone morphogenetics protein and bone morphogenetic gene
family in bone formation and repair. Clin Orthop 1998; 346: 26-37.
41. Centrella M., Horowitz MC, Wozney JM, McCarthy TL. Trasforming growth factor-beta
gene family members and bone. Endocr Rev, 1994; 15:27-39.