APPLICAZIONI DEL GEL PIASTRINICO
Il gel piastrinico,
che si forma nell'arco di qualche minuto dopo l'aggiunta della miscela di attivatori
al CP, può essere mescolato all'innesto a seconda delle necessità cliniche.
E' stato possibile verificare che il gel piastrinico, quando viene mescolato
con osso autogeno, permette di ottenere un massa consistente; in questo modo è possibile, nella pratica chirurgica implantare, sfruttare il gel piastrinico
per raggiungere obiettivi clinici differenti.
Sono state eseguiti studi istologici delle biopsie ossee che sono pervenute
in laboratorio, effettuate dai chirurghi maxillofacciali ed implantari a distanza
di 5 mesi dall'innesto osso autologo/gel piastrinico (pannello 3.1) e studi
istomorfometrici eseguiti sui vetrini allestiti a partire dalle suddette biopsie
(pannello 3.2).
Le biopsie ossee sono state fissate in formalina tamponata al 10%, demineralizzate
in acido formico al 5% per 48 ore, decalcificate in acido nitrico ed incluse
in cera di paraffina.
Da ogni biopsia sono state ricavate sezioni spesse 5mm, colorate con ematossilina
ed eosina, osservate e fotografate al microscopio ottico (Nikon).
Sono stati allestiti vetrini, esaminati con un analizzatore di immagine per
effettuare una valutazione istomorfometrica.
L'analisi istologica e gli studi istomorfometrici hanno permesso di evidenziare
che quando viene impiegata una miscela di innesto osso autologo/gel piastrinico
e/o matrice ossea di sintesi/gel piastrinico, si osserva, da un lato, un aumento
del tasso di velocità di formazione dell'osso e, dall'altro, un incremento della
densità ossea.
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Pannello 3.1. - Tessuto osseo neoformato ottenuto dopo 5 mesi dall'innesto con osso autogeno/gel piastrinico. (Ematossilina/eosina; x 160). |
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Pannello 3.2. - Analisi istologica ed istomorfometrica eseguita sui vetrini allestiti a partire da biopsie effettuate a distanza di 5 mesi dalla chirurgia. |
Le suddette analisi sono state effettuate con il sistema di analisi di immagine
Image Pro Plus esaminando per ogni biopsia 5 campi ad ingrandimento 10x. (Ematossilina/Eosina;
x 160).
Quando l'attivazione del gel piastrinico viene effettuata in capsule Petri è possibile plasmarlo a membrana, come viene mostrato in figura 3.3.
A gelificazione avvenuta la membrana può essere scollata dalle pareti della
capsula in modo da poter recuperare il liquido in eccesso da essa trasudato,
che viene immediatamente utilizzato per l'attivazione del PPP, raccolto in un'altra
capsula Petri di dimensioni maggiori rispetto a quella impiegata precedentemente.
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Figura 2.3. - Immagine di membrana i cui bordi sono stati scollati dalle pareti. |