Tipologia, Chimica
e Campo d'azione
Considerando che la scelta di
un disinfettante non può prescindere dalla conoscenza
di fattori quali :
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agenti etiologici dell'infezione
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natura del substrato da trattare
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attività antibatterica
del disinfettante derivante dai gruppi funzionali e dalle caratteristiche
chimico - fisiche che lo distinguono e quindi dal meccanismo
d'azione
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riteniamo opportuno soffermare
l'attenzione su alcune nozioni che, soprattutto in una fase di
mercato ricca di confuse offerte commerciali, divengono un importante
punto di riferimento per operare una corretta scelta operativa.
Agenti etiologici
Sono prevalentemente microrganismi
di dimensioni comprese fra i 20 millimicron ed i 20 micron, appartenenti
alle categorie dei batteri, protozoi, virus, rickettsie e miceti.
Più che entrare nelle specificazioni delle varie categorie,
appare opportuno ricordare il fenomeno del cosiddetto "ospitalismo" che ha come effetto la comparsa di germi resi resistenti tra
quelli un tempo innoqui e l'aumentata virulenza di certi gram
negativi provocata da un intenso e talvolta improprio impiego
di antibiotici.
Natura del substrato
da trattare
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Il substrato può essere "animale" e cioè cute integra, mucose,
ferite chirurgiche o traumatiche.
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Il substrato può essere " ambientale" e cioè atmosfera, pareti,
suppellettili, apparecchiature.
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Il substrato può essere "strumentale" e cioè strumenti chirurgici
o diagnostici invasivi e non.
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Caratteristiche
chimico - fisiche, gruppi funzionali, meccanismi d'azione
Le proprietà del disinfettante
quali la concentrazione, la solubilità, la tensione vapore,
il coefficiente di ripartizione, la temperatura ed il pH, il
tempo d'azione a seconda del solvente ecc., insieme ai gruppi
funzionali ed ai meccanismi d'azione , che di seguito verranno
descritti, rappresentano le caratteristiche che stanno alla base
della distinzione fra prodotto e prodotto e comportano un diverso
risultato che possiamo distinguere in:
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attività batteriostatica:
ossia arresto dello sviluppo o della attività funzionale
dei microrganismi
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attività battericida:
ossia distruzione irreversibile dei microrganismi
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attività meccanica: ossia
allontanamento ed eliminazione dei microrganismi.
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Nelle sostanze ad azione disinfettante
il meccanismo d'azione e dunque il raggruppamento d'appartenenza
sono in stretto rapporto con il gruppo funzionale.
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Gli alcoli ed i fenoli, cioè i composti con struttura R-OH ed Ar-OH, agiscono con il meccanismo
della coagulazione delle proteine determinando una azione lesiva
su proteine deputate a processi enzimatici di importanti funzioni
metaboliche.
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Altri composti a struttura molecolare
contenente un gruppo lipofilo ed un gruppo idrofilo, quali ad
esempio gli ammoni quaternari ( o Quater) e la clorexidina, determinano
il meccanismo di alterazione della membrana citoplasmatica impedendo
così i normali e necessari scambi fra ambiente interno
ed ambiente esterno della cellula.
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I composti ossidanti, perossidi
e permanganati, il cloro e gli ipocloriti, lo jodio e gli jodofori
insieme agli ioni di metalli pesanti inducono il meccanismo di
eliminazione dei gruppi sulfidrilici liberi inducendo così alterazioni incompatibili con l'azione di alcuni enzimi e coenzimi
essenziali come il coenzima A.
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I composti come l'ossido di
etilene, la formaldeide, la glutaraldeide e l'etilenimina inducono
un meccanismo di alchilazione sui gruppi polari proteici con
atomi di idrogeno labili alterando così irreversibilmente
il substrato di alcuni enzimi essenziali. Questo processo di
alchilazione che si verifica indifferentemente su ogni idrogeno
rende inefficace anche la difesa naturale di incapsulamento della
spora.
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Infine i composti acidi come
ac.borico, ac.cloridrico e ac.solforico e le basi come idrato
di Na, di K e di Ca inducono il meccanismo di idrolisi acida
o alcalina .
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Dunque, tra le varie possibilità di classificazione delle sostanze disinfettanti, quella che si
fonda sulle caratteristiche chimiche e strutturali e sui meccanismi
d'azione, li distingue in:
coagulazione delle proteine:
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Alcoli e fenoli
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alterazione della membrana citoplasmatica:
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Ammoni quaternari e Clorexidina
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eliminazione dei gruppi sulfidrilici:
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Perossidi, Alogeni, Metalli pesanti
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alchilazione dei gruppi polari proteici:
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Aldeidi e Gas
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idrolisi acida od alcalina:
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Acidi e Basi
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Alcoli
I composti di struttura R - OH
, alcool etilico e isopropilico i più usati, alle concentrazioni
utili , soluzione acquosa 65 - 70 %, denunciano un limitato spettro
d'azione. A concentrazioni più elevate ( sia l'alcool
etilico denaturato sia l'alcool isopropilico ) sono tossici per
le cellule cosicché è giustificata la loro relegazione
ad ottimi solventi di altri disinfettanti dimostrandosi particolarmente
efficaci nell'allestimento di preparazioni a base di ammoni quaternari,
di clorexidina, di aldeidi e di jodopovidone. Fenoli
I composti fenolici Ar - OH posseggono
il pregio dell'altissima stabilità che però non
controbilancia gli svantaggi derivanti dallo spettro d'azione
non ampio, dalla scarsa solubilità in acqua dall'odore
sgradevole e dall'applicazione su pochi substrati.
Nonostante se ne sia potenziato l'effetto allestendo miscele
in cui presenziassero alogenati di fenolo e polifenoli sintetici,
l'effetto rimane scarso su Pseudomonas, Escherichia Coli e Proteus.
Ulteriori potenziamenti ottenuti con il cosiddetto raddoppiamento
molecolare hanno portato a molecole fortemente tossiche quali
ad es. l'esaclorofene che deve essere denunciato nella composizione
(circolare 145 del 17.10.73 del ministero della Sanità)
del disinfettante.
Tali effetti tossici ne limitano l'utilizzo a substrati ambientali
e strumentali. Quats
I composti ammonici quaternari
si differenziano tra di loro per il tipo di radicale organico
legato al gruppo ammonio, distinguendosi in benzalconio cloruro,
cetrimide, tolitrimonio e benzoxonio.
Esplicano elevato potere battericida anche a basse concentrazioni
su batteri Gram + mentre meno sicura è l'azione sui Gram
-
Sono sostanze poco tossiche e di basso costo ma il loro utilizzo
assai diffuso ne ha praticamente determinato l'abbandono per
l'affermarsi di resistenze batteriche.
Clorexidina
La clorexidina, usata sotto forma
di gluconato è un antibatterico potente che agisce rapidamente
anche a basse concentrazioni sui batteri Gram positivi e Gram
negativi e sui miceti, mentre è inattiva anche a concentrazioni
elevate sulle spore e sui virus animali.
Incompatibile con sostanze anioniche e con acque dure, perde
di attività anche per la presenza di materiale organico
ed al contatto con il sughero.
La sua tossicità è scarsa e ciò ne fa il
disinfettante d'elezione per gli sciacqui preoperatori.
Aldeidi e Gas
Con questi composti la denaturazione
proteica, oltre che per alchilazione sui gruppi polari aventi
atomi di H labili, avviene anche per blocco dei gruppi amminici
delle proteine e dei nucleotidi.
La formaldeide mostra ottimo potere battericida e sporicida oltre
che virucida ma risulta essere notevolmente tossica cosa questa
che la rende idonea ad essere utilizzata nella disinfezione di
ambienti e di strumenti in essi contenuti ma in assenza di persone.
La glutaraldeide potenziabile con l'aggiunta di tensioattivi
non ionici risulta meglio tollerata e rappresenta oggi l'unico
preparato considerato sterilizzante.
E' posta in commercio in soluzioni già attivate o da attivare,
già prediluite o da diluire.
Nella maggior parte dei casi, per lo strumentario, si consiglia
la concentrazione d'uso al 2% cioè 20 millilitri di soluzione
attiva concentrata in 1 litro d'acqua. Tempo d'azione circa 30
minuti.
Per un'azione più rapida la diluizione consigliata è
al 4% cioè 40 ml / 1 lt. d'acqua.
Le soluzioni vanno rinnovate giornalmente per motivi d'igiene.
L'aggiunta di un anticorrosivo ne fa il disinfettante d'elezione
per la strumentazione chirurgica.
E' utilizzabile anche in vasche ad ultrasuoni e su materiali
da impronta.
L'ossido di etilene, reso non esplosivo con CO2 e freon, viene
utilizzato per la sterilizzazione di materiali termolabili o
per il confezionamento sterile a livello industriale.
Ossidanti
Sono utilmente impiegati i perossidi
e i permanganati, il cloro e gli ipocloriti, lo jodio e gli jodofori.
Tra i perossidi l'acqua ossigenata possiede un buon potere ossidante
al quale aggiunge una azione meccanica per formazione di schiuma
con rimozione di detriti e tessuti necrotici.
Il cloro è un buon germicida; liberato come "cloro
attivo" dai composti di maggior uso come gli ipocloriti
e le cloroammine, addiziona all'azione ossidante per la liberazione
di O2 quella deidrogenante
Lo jodio è uno dei più efficaci battericidi e presenta
il vantaggio di poter essere mescolato con sostanze detergenti
risultando attivo anche in presenza di sostanze organiche. Gli
jodofori sono preparati capaci di liberare gradualmente jodio
attivo rendendolo perciò meno irritante ed aumentandone
il potere di diffusione. La soluzione acquosa di jodopovidone
o jodiopolivinilpirrolidone ne rappresenta il preparato più
diffuso ed è apprezzabile anche in chirurgia odontoiatrica
per toccature sulla mucosa durante la preparazione del campo
operatorio.
Acidi, Basi
e Ioni di Metalli Pesanti
sono scarsamente interessanti
nel nostro settore data la loro elevata tossicità.
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