Aspetti morfostrutturali dell'osso
perimplantare |
218.
Tessuti ossei diversi ad analogo stadio
evolutivo.
A) In corrispondenza
dei fori dell'impianto il collagene della matrice si dispone
a formare grossi fasci a fibre parallele, apprezzabili a luce
polarizzata come ampie zone uniformemente rifrangenti.Sotto il
profilo morfostrutturale l'osso a diretto contatto con l'impianto
passa gradualmente da un'organizzazione di tipo prevalentemente
lamellare, all'interno del cilindro, a un'organizzazione a fibre
intrecciate sulla superficie esterna. La presenza di diversi
tessuti in così poco spazio denota come l'osso perimplantare
abbia ricevuto inferenze meccaniche di entità e distribuzione
differenti nel tempo (Homo).
B) Malgrado la coesistenza di varietà tissutali ossee
diverse, la microradiografia mette in evidenza l'uniformità
del grado di mineralizzazione delle stesse, confermando il raggiungimento
di un analogo evoluto stadio maturativo. La comparazione con
l'esame microscopico condotto in luce polarizzata permette di
apprezzare come, indipendentemente dalla morfologia tissutale,
l'elemento sostanziale dal punto di vista biomeccanico è
rappresentato dalla resistenza complessiva della struttura (Homo). |
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219. Grado di mineralizzazione e stabilità
funzionale del substrato di sostegno. L'esame microradiografico della sezione del preparato,
già analizzato in luce polarizzata , indica come ogni
espressione organizzativa della matrice, che costituisce il substrato
osseo perimplantare, abbia raggiunto un elevato e uniforme livello
di maturazione, contraddistinto dall'aspetto particolarmente
radiopaco, indice del notevole grado di mineralizzazione. Ciò
evidenzia che, nel corso dell'adattamento funzionale, l'osso
perimplantare è stato rimaneggiato in modo da configurarsi
con le necessarie migliorie strutturali e trofiche sino al raggiungimento
di un equilibrio. La microradiografia permette inoltre di apprezzare
al meglio la fitta rete di canali vascolari, di Havers e di Volkmann,
che permeano in profondità il tessuto negli spazi più
densi, garantendo il trofismo alle cellule ossee. Questi si dipartono
dalle piccole areole midollari presenti nel tessuto perimplantare
e assumono un andamento parallelo alla superficie dell'impianto,
in accordo con gli schemi di deposizione dell'osso lamellare.
Dal momento che il substrato di sostegno non presenta segni di
attività di modellamento o rimaneggiamento, in associazione
al repertabile grado di mineralizzazione uniformemente elevato,
è possibile affermare che l'osso perimplantare, al momento
del prelievo, ha conseguito uno stato di quiescenza, determinato
dal raggiunto equilibrio funzionale (Homo) . |
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